Ricciola da 50 Kg con Thorpedo Spearguns

Una giornata speciale con una preda speciale: un racconto di Marco Marotta, in arte SubMaro.

“Mi trovavo su un fondale di 25 metri, formato da un grotto di granito basso, da insenature, tane e tanta posidonia, molta mangianza, saragoni, tanutone e occhiate in abbondanza ma il mio obbiettivo era il grosso branco di dentici che mi faceva il carosello da ormai diversi tuffi…
In mezzo al branco ho notato anche esemplari di oltre 5 kg, ma l’orario e il sole alto non giocavano di certo a mio favore, i riflessi con quell’acqua cristallina si vedevano in lontananza e quel branco di certo aveva visto molti fucili estivi….
Tuffi impegnativi per la quota, ma non demordo il fondale è vivo e non devo abbandonare la zona, ogni discesa cerco sempre di appostarmi in zone d’ombra, per sparire dalla visuale dei dentici, che si sentono le mie vibrazione, ma non mi vedono… dopo diversi tentativi riesco a portarne uno a cavetto di circa due kili, che perderò durante la battaglia all’ultimo sangue, tra l’altro mi ero dimenticato a terra anche il porta pesci…. i grossi non si avvicinano rimangono sempre in fondo al branco a 10 metri dalla punta del mio roller…
Ventilo bene dall’alto ho visto una piccola risalita con un paio di gradini in semi ombra che fanno al caso mio, scendo il secondo scalino più fondo è dove ho deciso di fare l’aspetto, mi apposto l’orologio segnerà -24.3, mi distendo per bene e dalla posidonia davanti a me arriva il solito branco di dentici, mi puntano veloci specialmente gli esemplari più piccoli da kilo ma alla mia destra con la coda dell’occhio vedo avvicinarsi due grosse sagome, sono due splendide ricciole, che inizialmente avevo valutato sui 8-10kg, ma oggi credo siano state molte più grandi, che bei pesci penso ma sotto di loro quasi a strusciare la posidonia c’è un pesce gigantesco, vedo la classica maschera frontale della ricciola, sembra abbia il volto tatuato, il cuore credo si sia bloccato, sta arrivando l’occasione che ogni pescatore in apnea ha sognato almeno una volta, rimango immobile e decido di non allineare il fucile per non far spaventare le due più piccole che ormai sono a pochissimi metri da me, le faccio sfilare e faccio sfilare anche il mostro, sono attimi eterni pensavo che da un momento all’altro si sarebbe fermata e girandosi su se stessa avrei visto andarsene il pesce più grande che abbia mai visto e forse che mai vedrò, invece no, sta passando sicura sotto la mia postazione, un pesce dal colore indefinibile, un verde strano l’occhio taurino…irrigidisco il polso, il corpo e anche il buco del sedere, sparo con tutta la violenza, il tiro è perfetto questa volta.
In passato ho avuto diverse brutte esperienze con le ricciole è stata la mia dannazione per anni, pesci già presi persi…guadagno la superficie, un tuffo lungo ma dopo averla colpita credo di aver guadagnato almeno 20 secondi di apnea dalla felicità, arrivo in superficie lucido e stranamente non sono agitato.
L’ho colpita sulla linea laterale verso la branchia destra da dietro, il Thorpedo 113 ha fatto degnamente il suo lavoro, ora sta tutto nella mia capacità di lavorare un pesce del genere e dell’attrezzatura, sinceramente ho pregato, ho pregato di non perdere anche questa volta il pesce della vita…

La ricciola ha sentito l’asta da 7,5, ha tirato una trentina di metri dal mulinello ma non con la veemenza che avrei immaginato, la leccia che ho preso l’anno scorso seppur sia stata più piccola di almeno tre volte ha avuto una reazione mille volte più forte, la ricciola ha sentito la botta e questa è una buona cosa…

Sono in mezzo al mare il pallone con il secondo fucile ormai troppo lontano, i miei compagni spariti, urlo ma nessuno risponde, me la devo vedere da solo, la costa lontana almeno 400 metri e il pesce mi porta verso il mare aperto.

Ho lottato con tutte le forze per più di un’ora, ho respinto i suoi tentativi di andarsi a strusciare sul fondo, se avesse fatto un giro intorno a qualche sperone il naylon avrebbe ceduto immediatamente, finché tutto è in tiro le possibilità aumentano, nel contrappormi alla sua forza spesso sono affondato di diversi metri, ma quello che è certo è che io non avrei mai mollato, se si doveva liberare doveva farlo per merito suo e non per mio…
Almeno per 10 volte sono riuscito a tirarla a 7-8 metri sotto le mie pinne ma quando vedeva la superficie ripartiva e riguadagnava i metri, che fatica ragazzi, doveva cambiare strategia, altrimenti mi avrebbe preso per sfinimento, ho deciso di giocarmi la carta vincente, l’ho tirata alla solita quota, ho preso fiato e tirandomi dal dayneema gli sono andato incontro, avvicinandomi a lei ho capito le sue reali dimensione che animale stupendo, i colori che in profondità mi sono sembrati spenti, ora avevano preso dei colori favolosi, verde smeraldo, giallo oro blù cobalto….gli arrivo sopra come una furia cieca, gli blocco la coda ma quasi mi toglie la maschera dagli strattoni, mi arrampico su di lei e con la prima mano gli entro dentro la garcia sinistra poi la destra la agguanto con tutta la forza che mi rimane, gli giro la testa verso la superficie e inizio a pinneggiare chiudendo gli occhi…sono sceso troppo e ho faticato nella lotta, mi sembra di non arrivare mai….
vedo la luce del sole, prendo una boccata di aria fresca a pieni polmoni, la tengo dentro per qualche secondo, vedo i lumini…ho fatto la cazzata lo ammetto ma non potevo mollare…gli scossoni della ricciola mi fanno riprendere e mi fanno capire che ancora non è finita, sono abbracciato a un treno a vapore, mi scuote come fossi un pupazzo, devo prendere il coltello, ci riesco lo afferro e con decisione lo pianto nella testa più grossa che abbia mai visto, entra e si spezza la lama, il pesce è ancora vivo e incazzato nero…porca tr**a….per diversi minuti mi sento a cavallo di un toro, con le gambe cerco di bloccargli la coda, funziona riesce sempre a dimenarsi ma con meno energia, intanto sono sempre aggrappato alle branchie, non le ho più mollate, il pesce inizia a cedere solo per il fatto che non riesce a respirare e a ventilarsi…inizio a pinneggiare verso il pallone lo agguanto e vado verso terra, ogni tanto scoda ma ormai ha perso l’energia che aveva…un viaggio interminabile ma inizio ad assaporare la vittoria….grazie mare grazie Sardegna!!!!”

Per i video delle pesche di SubMaro con i fucili Thorpedo Spearguns andare sul canale youtube SubMaro: https://www.youtube.com/user/MrSubmaro

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